News & Eventi

18 Gennaio 2022

Ali deformate: un virus che colpisce anche i bombi

Le ali atrofizzate e inutilizzabili sono la caratteristica che salta immediatamente all’occhio, ma anche gli addomi accorciati, le zampe paralizzate sono sintomi della malattia provocata dal DWV (Deformed Wing Virus) che colpisce le api da miele di tutto il mondo, provocando gravi danni alle colonie. Il virus è veicolato soprattutto da un acaro parassita che si trova spesso negli alveari, anch’esso ubiquitario - la varroa - con un meccanismo che ricorda, nell’uomo, le virosi trasmesse dalle zecche: ci si infetta per puntura. Ma il virus sopravvive anche nel polline, per cui dentro una colonia di api da miele può accadere che gli insetti si infettino semplicemente toccando il loro nutrimento.

 Come accade a numerosi patogeni anche il DWV può essere trasmesso a specie diverse, in primo luogo a quelle più simili all’ape da miele come le api selvatiche o le vespe. È a tutti gli effetti uno spillover, il salto di specie che abbiamo imparato a conoscere col coronavirus umano e che può preludere ad emergenze epidemiche (come il Covid). Il passaggio del DWV nei bombi desta preoccupazione, non solo per il loro valore ecologico come api selvatiche, ma anche per la natura commerciale di questo insetto: il bombo terrestre (Bombus terrestris) è allevato e diffuso globalmente, per la sua efficacia nell’impollinare le colture dei pomodori, e non solo, per un volume di un milione di colonie all’anno vendute in tutti in quasi tutto il mondo.

Nonostante il DWV sia stato trovato in molte specie di bombo, raramente gli insetti hanno mostrato i tipici sintomi che si osservano nelle api da miele: le evidenze scientifiche si concentravano solo sui bombi dei pascoli (Bombus pascuorum) e sulle regine di bombo terrestre. Ora uno studio condotto dai ricercatori BeeNet ha definitivamente evidenziato come il virus delle ali deformi possa colpire tutti gli individui della colonia di bombi terrestri.

 L’identificazione del virus è avvenuto su alcune colonie di Bombus terrestris provenienti dal Nord-Europa e arrivate al centro di ricerca del CREA-AA di Bologna. Molti individui presentavano le ali atrofizzate e inutilizzabili (in alcuni casi addirittura mancanti) tipiche da DWV. L’analisi genetica ha confermato la malattia e ulteriori analisi hanno dimostrato una relazione tra sintomi e presenza del virus nel capo degli insetti (mentre gli studi passati sull’ape da miele avevano indicato torace e addome come sede dell’infezione).

 L’analisi ha identificato il ceppo di DWV come “inglese”, seppur i bombi siano stati nutriti in Italia. L’ipotesi più probabile è dunque che le api si siano contaminate con polline già infetto proveniente da colonie di api da miele, già nel sito di allevamento.

Il risultato suggerisce che le colonie di bombi prima di essere commercializzate dovrebbero essere certificate come sane dai servizi veterinari locali e che le procedure di nutrimento dovrebbero essere maggiormente controllate. Il rischio concreto è quello che insetti infetti vengano diffusi globalmente e che durante l’impollinazione possano contaminare i fiori, moltiplicando il già esistente rischio di diffusione e spillover di agenti virali verso la comunità delle api selvatiche e di altri impollinatori. Oppure ancora una volta con un passaggio verso le api da miele, con un fenomeno opposto allo spillover: lo spillback.

 

Monitoraggio ambientale con le api


Contatti
info.beenet@crea.gov.it
Via di Corticella 133, 40128 Bologna, Italia
Realizzato da Tecnoscienza