Entomologi che camminano in linea retta, facendo oscillare retini e misurando piante. Cosa accade nei nodi della Rete Api Selvatiche di BeeNet?
Le api selvatiche sono l’oggetto di studio di una delle due Reti di BeeNet – la Rete Api Selvatiche - che ha lo scopo di valutare presenza e abbondanza di questi importanti impollinatori, nonché la loro relazione con la flora e l’agro-ambiente italiano.
La Rete non preleva dati automaticamente, ma prevede che degli entomologi si rechino direttamente nell’ambiente a fare delle rilevazioni. Queste avvengono nei nodi della Rete (distribuiti in 11 regioni): ciascuno di essi è composto da due siti di campionamento confrontabili, uno in agro-ecosistema intensivo e uno in un’area protetta dove comunque si pratica agricoltura (agroecosistema semi-naturale).
Ogni sito è troppo vasto per poter essere controllato nella sua totalità. Per questo i ricercatori individuano una piccola sezione che sia rappresentativa dell’intero ambiente. Si tratta di una porzione di territorio lunga 200 metri e larga 2 metri: un lungo e stretto corridoio – chiamato transetto – in cui gli entomologi raccolgono le api selvatiche spazzando la flora con grandi retini (metodo sweep-net).
Ogni esemplare viene catturato, registrato, identificato (a livello di specie) nel Laboratorio di Entomologia del CREA e il dato è successivamente inserito in un database. Gli esemplari molto difficili da determinare vengono inviati a specialisti in tutto il mondo, o confrontati dagli esperti con il materiale di riferimento conservato nei musei. Viene sempre annotata anche la specie vegetale su cui è stato catturato, ma nel transetto si registra di volta in volta ogni specie fiorita, come presenza e quantità. Di ogni pianta si registrano poi anche le informazioni morfometriche (quanto è grande, quanti fiori ha e le loro dimensioni). Anche in questo caso, se gli esemplari hanno una classificazione insicura ci si rivolge a botanici esperti.
In ogni sito è previsto anche un controllo dei patogeni presenti su api selvatiche. Parallelamente ai transetti, per un’ora, gli entomologi vanno alla ricerca di apoidei a una distanza che arriva fino a 2 Km dal transetto stesso. Gli insetti catturati vengono mandati al Laboratorio di Patologia del CREA per identificare la presenza di eventuali virus e batteri, per comprendere come ogni patogeno sia diffuso tra specie di api diverse.
I campionamenti vengono fatti una volta al mese, da febbraio a novembre nelle Regioni del sud, mentre nel centro-nord i rilievi sono condotti da marzo ad ottobre, sempre e solo durante giornate di sole perché con il cielo coperto, le api selvatiche tendenzialmente non volano.
Monitoraggio ambientale con le api