Da oltre 20 anni si parla di Internet of Things (IoT), la tecnologia che rende gli oggetti fisici interconnessi alla rete, ma in genere quando appare questo termine ci vengono in mente applicazioni presenti in casa (telefoni, televisioni, sistemi di condizionamento, etc.) o magari nell’industria di ultima generazione, la cosiddetta industria 4.0. La IoT però può essere applicata anche all’agricoltura. E persino all’apicoltura.
BeeNet utilizza questa tecnologia nel suo lavoro di monitoraggio. Un terzo delle bio-centraline delle Rete Api Mellifere sono infatti dotate di arnie alle quali sono applicati speciali sensori e rilevatori. Questi valutano parametri di interesse per la colonia di api e sono in grado di fornire, automaticamente e con continuità, valori che integrati generano un profilo del benessere dell’alveare.
Ogni arnia hi-tech è indipendente perché alimentata da pannelli fotovoltaici, ed è dotata di:
Bilancia – posta sotto l’arnia ne misura il peso, consentendo così di valutare l’aumento in massa dell’alveare (riserve di nettare e miele, oltre alla componente biologica di api e covata) per definire la forza di una colonia di api e la sua produttività. Questo è un dato che può essere messo in relazione alle condizioni di contorno (l’agro-ecosistema e la sua produzione di risorse utili alle api).
Sensore di temperatura – serve a misurare la temperatura all’interno dell’alveare, tra i favi, a circa 10-15 cm di profondità dal livello superiore dell’arnia. Normalmente, le stesse api operaie regolano la temperatura della colonia mantenendola a un livello ottimale per lo sviluppo delle larve nelle cellette. Ogni anomalia di temperatura può indicare quindi un problema a livello di covata dovuto, ad esempio, allo sviluppo di malattie tra le larve o alla perdita dell’ape regina dell’alveare.
Sensore di umidità – La misura della quantità di vapore acqueo nell’aria presente tra i favi è un parametro utile perché anche la diminuzione di umidità nell’aria può impattare lo sviluppo della covata.
Sensore attività della colonia – Per stimare l’attività e la vitalità della colonia possono essere presenti anche sensori acustici, con cui si valuta la frequenza del suono del ronzio delle api, e uno strumento chiamato “conta-api” che in modo automatico, posto all’entrata dell’alveare, stima il numero di api che entrano ed escono dall’arnia. Il conta-api fornisce informazioni sull’attività di volo nelle diverse fasce orarie della giornata e dalla differenza tra entrate e uscite stima la mortalità giornaliera.
Stazione meteo – Ogni postazione tech è dotata anche di una stazione meteorologica che misura il vento (intensità e direzione), temperatura ambientale e quantità di pioggia (pluviometro). Le condizioni meteo locali sono infatti molto importanti e rappresentano le informazioni che le api utilizzano per decidere l’attività giornaliera. Un sensore esterno all'arnia valuta la luminosità della giornata.
Tutte le informazioni raccolte da sensori e strumenti vengono convogliate in un gateway che spedisce i dati ai server del progetto. I ricercatori, connessi al cloud, sono così in grado di vedere in tempo reale l’andamento dei parametri delle colonie, registrare variazioni e metterle in relazione con le condizioni agro-ambientali vissute dalle api in un dato luogo.
Monitoraggio ambientale con le api