Il virus della covata a sacco (SBV, Sac Brood Virus) è uno dei principali virus che colpisce le api da miele. Il suo nome deriva dalla particolare forma che assumono le larve di ape morte per la malattia: la loro pelle si indurisce formando una sacca dura simile alla plastica e ripiena di liquido. Le larve infette possono contagiare le sorelle adulte che in questo modo trasportano il virus all’esterno dell’alveare. Anche sui fiori, dato che SBV sopravvive nel polline e nel nettare.
Qui può venire in contatto con altri impollinatori. Probabilmente per questo motivo lo SBV è stato trovato su molte api selvatiche, come l’antofora dalle zampe piumose (Anthophora plumipes), l’ape legnaiola (Xylocopa violacea) e molte altre.
Il salto di specie dei virus è considerato una minaccia per la salute degli impollinatori con un forte impatto sulla loro ecologia. La capacità di infezione di SBV a danno del genere Megachile – in particolare in Italia è stata trovata su Megachile melanopyga, la "megachile dal culo nero" – ha spinto i ricercatori BeeNet a cercare di capire quanto potesse diffondersi anche in altre specie del genere. Le attenzioni del team di ricerca del CREA-AA si sono rivolte a Megachile sculpturalis – l’ape gigante della resina – un insetto originario dell’Asia, arrivato in Europa nel 2008 e rilevato in Italia l'anno successivo (ad oggi è diffuso in Nord Italia, Emilia-Romagna e Toscana).
I ricercatori hanno catturato un campione di queste api (23 individui) sull’Appenino tosco-emiliano in una giornata d’estate del 2021 e sono poi andati a cercare su ognuno di essi la firma del virus (la sequenza specifica del suo acido nucleico). Il virus è stato riscontrato nel 65,2% del campione. SBV è risultato attivo su tutti gli individui positivi.
È la prima volta che SBV viene rilevato in questa specie e la non elevata abbondanza su ciascun individuo sembra indicare un’infezione cronica della popolazione di Megachile sculpturalis, anche se sarà necessario indagare cosa accade alla covata dell’ape della resina, depositata generalmente in canne o in piccole cavità del legno, per capire gli effetti reali del virus sul successo riproduttivo di questa specie.
Monitoraggio ambientale con le api