News & Eventi

21 Agosto 2023

Una PAC che prova a salvare le api

Prevedendo la realizzazione di “campi di fiori”, la nuova Politica Agricola Comune (PAC) europea, in vigore da gennaio, è molto più attenta alle api di quanto successo in passato. Fanno il punto i ricercatori BeeNet.

Da anni la scienza punta il dito sul declino degli insetti impollinatori a causa dell’agricoltura industrializzata e intensiva – un fenomeno che oltre a impattare profondamente la biodiversità ambientale, degrada direttamente le prestazioni dell’agricoltura stessa –, ma le politiche europee sulla sostenibilità della produzione di cibo sono state finora troppo timide, consegnando ai report che monitorano la biodiversità dati piuttosto sconfortanti: l’ultima edizione della Lista Rossa degli impollinatori europei stima che il 9,2% di essi si stia estinguendo. Da gennaio 2023 l’Unione Europea ha però voluto invertire la rotta, producendo una nuova PAC, un corpus di regole e di misure economiche-finanziarie che regolerà il settore primario fino al 2027 e che dichiara di voler rivoluzionare l’agricoltura, rendendola più verde.

Tra gli strumenti per dare fattibilità a questo ci sono quelli chiamati eco-schemi, impegni per rendere più ecologici gli ecosistemi agricoli. La nuova PAC destina ad essi circa il 25% di tutti i fondi per l’agricoltura europea. Ogni Paese ha la facoltà di declinare i suoi eco-schemi, in funzione di priorità individuate localmente. In Italia, ad esempio, sono stati organizzati cinque tipologie di intervento che agiscono su temi considerati cruciali, come la salvaguardia degli olivi o la lotta alla resistenza microbica. Il quinto eco-schema (Eco 5), finanziato con 43 milioni di euro, è dedicato alla salvaguardia degli impollinatori, dando agli agricoltori dei contributi “ad ettaro”, se convertono i loro terreni seminando di piante di interesse nettarifero e pollinifero. Vale a dire, se piantano fiori che diano nutrimento per le api e altri insetti.

Per realizzare l’Eco 5 esistono già precisi strumenti. Il CREA infatti ha messo a punto delle nuove linee guida che individuano quali essenze vegetali utilizzare e spiegano, per ogni pianta, le sue caratteristiche in modo da permettere all’agricoltore di predisporre il migliore miscuglio di semi, così da avere un campo di fiori “amico delle api”. Oltre a dare nutrimento agli impollinatori, l’Eco 5 chiede alle aziende agricole che beneficiano dei contributi regole precise, per esempio di diminuire l’impatto nei confronti delle api, eliminando i diserbanti chimici e altri agrofarmaci.

Pur non avendo ancora sortito effetti misurabili l’Eco 5 rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma nell’agricoltura europea. In un articolo uscito sulla rivista scientifica Renewable Agricolture and Food Systems  Manuela Giovanetti e Laura Bortolotti, rispettivamente project manager e coordinatrice del progetto BeeNet, ripercorrono la tormentata strada che, direttiva dopo direttiva, ha condotto a questa “svolta verde” della politica agricola europea, riportando i passi falsi della vecchia PAC – che conteneva molte misure green, rivelatisi inefficaci - e individuando la pietra miliare del nuovo corso nella prima consultazione pubblica condotta nel 2018 per la EU Pollinator Initiative  dove nove cittadini UE su dieci hanno individuato come “allarmante” il declino di tutti gli impollinatori (fino ad allora le politiche tendevano a parlare solo dell’ape da miele). Anche la seconda consultazione, avvenuta nello stesso contesto, è andata nella medesima direzione: in questo caso il 91% degli intervistati ha dato carattere di urgenza alla tutela degli impollinatori, denunciando il fatto che gli Stati membri non stessero facendo abbastanza per la loro protezione.

“La pressione generale del consumatore può orientare la politica”, ha spiegato Giovanetti. E in effetti l’opinione pubblica sembra essere stata un fattore cruciale per ricolorare di verde l’agricoltura europea. In tutti i paesi membri UE si stanno attivando eco-schemi e anche sistemi di monitoraggio della sostenibilità dell’agricoltura, come il costituendo sistema europeo di monitoraggio degli impollinatori (EUPoMS). O come BeeNet, che in Italia valuta quanto sostenibile sia l’agricoltura, monitorando le api da miele e quelle selvatiche.

Monitoraggio ambientale con le api


Contatti
info.beenet@crea.gov.it
Via di Corticella 133, 40128 Bologna, Italia
Realizzato da Tecnoscienza