Senza le api, l’uomo si estinguerebbe? La citazione attribuita ad Einstein è l’innesco per parlare di BeeNet al CICAP Fest di Padova.
«Se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita». La frase spopola su magliette, quaderni, tazze e altri gadget, sempre seguita dal nome del suo presunto autore, Albert Einstein. Il suo contenuto – così sintetico e apocalittico – rafforzato dall’autorevolezza dell’autore, considerato uno degli uomini più intelligenti mai vissuti, ne ha decretato il successo.
Ma si tratta veramente di una frase scritta o pronunciata da Einstein? La domanda è la partenza per la conferenza-spettacolo di BeeNet che sarà in scena a Padova il 15 ottobre (ore 16:00, Palazzo Santo Stefano) al CICAP Fest, il grande evento dedicato alla scienza e alla curiosità realizzato dall’organizzazione fondata da Piero Angela proprio per contrastare dati e frasi apparentemente scientifiche – CICAP sta infatti per Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze – quest’anno è dedicato proprio al recentemente scomparso Angela, ricordato in ogni evento con la sua frase-testamento (“Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.”).
La conferenza-spettacolo di BeeNet proverà a fare la sua “parte” nella divulgazione scientifica proprio partendo dalla frase “di Einstein”. Che però non ha passato il test della scientificità: la Jewish and University Library di Gerusalemme che sta digitalizzando tutti i documenti privati del fisico tedesco non ne ha infatti trovato traccia, né si fa cenno alle api in alcun documento pubblico scritto dallo scienziato.
Piuttosto, si è scoperto che la citazione è stata sfruttata dai media partire da un saggio scritto nel 2007 e spedito alla Commissione Europea da Walter Haefecker, dirigente dell’Associazione tedesca degli apicoltori professionisti. Prima che apparisse nel documento tedesco la frase era stata trovata, sempre attribuita ad Einstein, in un opuscolo firmato dalla Féderation nationale des apicolteurs français, redatto appositamente per far clamore durante una protesta contro i pesticidi svoltasi davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles nel 1994. E, prima ancora, la citazione era contenuta sulle pagine di una rivista parigina per gli amanti degli animali (La Vie des Bêtes et l’Ami des Bêtes) scritta dal giornalista Pierre Pascaud nel 1965 (“Einstein ha calcolato che se tutte le api del mondo venissero sterminate non ci vorrebbero più di quattro anni perché l’uomo scomparisse dal globo”). Einstein era morto da 10 anni e non poté replicare.
Sembra dunque chiaro: Einstein non ha mai parlato di api. Ma la scienza può certamente dire qualcosa. La conferenza-spettacolo di BeeNet racconterà proprio questo attraverso un format – sviluppato dal partner Tecnoscienza con la consulenza scientifica del Gruppo Apidologia del CREA-AA - che prevede un coinvolgimento attivo del pubblico: l'importanza delle api, sia quelle da miele che quelle selvatiche, per l'esistenza degli ecosistemi e dell’ambiente in cui noi viviamo, con dati scelti e selezionati provenienti dalle due reti del progetto. Il format è stato voluto dal CREA proprio per informare l'opinione pubblica e per far uscire le conoscenza scientifica dai laboratori e dalle discussioni tra esperti e per condurle fino ai cittadini, che devono diventare anch'essi soggetti attivi nella società sulle questioni della sostenibilità.
Infatti “stiamo attenti (…) a non presupporre che gli esperti siano gli unici ad avere il diritto di esprimersi su questioni che riguardano l’organizzazione della società”. Parola di Einstein, che scrisse queste parole sul primo numero di Monthly Review, nel maggio del 1949.
Monitoraggio ambientale con le api