Si tratta di una tecnica chiamata morfometria geometrica ed è la prima volta che viene usata per stabilire la salute delle api.
La morfometria geometrica viene utilizzata in biologia per studiare la forma di una determinata struttura di un organismo vivente. Nelle api viene comunemente usata per definire le diverse sottospecie di api, identificabili a seconda della forma delle ali. In questo modo è possibile accertare con una certa sicurezza se, ad esempio, un’ape da miele (Apis mellifera) appartiene alla sottospecie europea (A. m. mellifera) italiana (A. m. ligustica) o siciliana (A. m. sicula). È stato però dimostrato che la forma delle ali può cambiare in funzione di parametri ambientali. Nell’ambito del progetto BeeNet si è provato a capire per la prima volta se la stessa tecnica potesse discriminare le infezioni dai comuni agenti patogeni che le api incontrano nell’ambiente.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Apicultural Research, ha preso in esame 600 ali di ape da miele provenienti da sei regioni italiane distinte. Sono state studiate le infestazioni del virus della paralisi cronica (CBPV) - il più comune, trovato nel 70% dei casi - del virus delle ali deformi o DWV (66,7% dei casi), quello della paralisi acuta (ABPV) e il virus del Kashmir (KBV), entrambi trovati in circa il 20% dei campioni. Molto diffuso è stato Nosema ceraneae. , un microsporidio riscontrato in quasi il 64% dei campioni, spesso insieme ad altre malattie. In parallelo sono stati rilevati tutti i parametri morfometrici delle ali: dimensioni, forma e asimmetrie tra le ali anteriori destra e sinistra.
La ricerca ha dato risultati positivi: i patogeni osservati hanno modificato in maniera misurabile le ali delle api, rendendo così ipotizzabile un approccio morfometrico per discriminare le infezioni di una colonia di api da miele.
Monitoraggio ambientale con le api