Il virus delle ali deformi (DWV) è responsabile di una grave malattia delle api da miele. Ora una ricerca targata BeeNet lo ha scoperto nei bombi dell’isola di Pantelleria.
Nell’ape da miele il virus DWV è generalmente collegato alle infestazioni di Varroa destructor, un acaro ectoparassita degli alveari che, proprio come fanno le zecche con l’uomo, può trasmettere la malattia. Attualmente, sono conosciuti tre diversi ceppi virali: A (il più diffuso), B e C (il più letale). L’epidemia non si limita alle colonie di api domestiche. Una volta infette, infatti, queste api sono potenzialmente in grado di depositare particelle virali sui petali dei fiori dove si nutrono anche le api selvatiche, infettandole.
Lo spillover di virus tra diverse specie di api è un evento già studiato, anche se è difficile capire quanto possa recare danni alle specie colpite: il monitoraggio delle api selvatiche non può che limitarsi a quelle che volano sui fiori, non su quelle malate. Una recente ricerca BeeNet ha però dimostrato che il DWV quando infetta i bombi (Bombus terrestris) produce gli stessi effetti letali riscontrati nelle api domestiche.
Per questo motivo è importante monitorare la presenza del virus anche sul corpo di insetti asintomatici. Lo ha fatto un gruppo di ricerca finanziato da BeeNet nell’isola di Pantelleria, a circa duecento chilometri dalla costa siciliana e 80 da quella tunisina. Gli entomologi hanno prelevato bombi terrestri mentre erano sui fiori, cercando poi la firma genetica del virus sulla superficie del loro corpo.
Quasi il 60% dei bombi catturati – come si legge nel lavoro pubblicato sul Journal of Asia-Pacific Entomology - è risultato positivo al virus. Quella riscontrata a Pantelleria è una variante finora sconosciuta del ceppo A: non assomiglia né a quelle sinora sequenziate nella penisola italiana, né a quelle identificate nel nord Africa. Con tutta probabilità potrebbe trattarsi dunque di una variante selezionatasi direttamente sull’isola.
Monitoraggio ambientale con le api